Tradizioni piemontesi: il carnevale di Ivrea
Si avvicina il weekend e possiamo finalmente organizzare qualche gita fuori porta con le prime belle giornate marzoline…Come avete potuto leggere già in numerosi post, noi di crisaledesign siamo appassionate non solo di progettazione d’interni e architettura, ma anche più in generale di cultura ed eventi. Perciò, per invogliarvi a preparare qualche bella attività per il fine settimana, vogliamo raccontarvi la stupenda gita al Carnevale di Ivrea che abbiamo fatto domenica scorsa.
Lo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico, riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, come da comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27.09.195.

Il carro della bella mugnaia, interpretata da una giovane e graziosa sposa dell’anno di Ivrea
Lo spirito dello Storico Carnevale consiste nella rievocazione di un episodio che si fa risalire al Medioevo: un barone, che affamava la Città e che vantava il diritto dello jus primae noctis sulla bella figlia del mugnaio, venne cacciato grazie alla ribellione del popolo, che per difendere la mugnaia trovò il coraggio di contrastare il tiranno.

Un gruppo di aranceri della squadra dei Tuchini pronti per la battaglia

Il rione del Borghetto addobbato con le insegne della squadra
La celebre e spettacolare Battaglia delle Arance rappresenta proprio lo scontro tra il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi sprovvisti di qualsiasi protezione, e le armate del Feudatario, rappresentate da tiratori su carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature.
Durante lo “scontro” gli spettatori che non vogliono essere coinvolti devono indossare il berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà.

Lungo fiume con i colori della squadra dei diavoli

La città addobbata a festa con i colori delle varie squadre
Alcuni momenti della battaglia

Tipica scena del Carnevale: tutte le strade si colorano di giallo e arancione
La lettura di questo evento però non si ferma a questa chiave interpretativa: infatti fin dai primi anni dell’800 alla storia medioevale si è sovrapposta quella Napoleonica e francese (i cappelli rossi sono uguali a quelli della Rivoluzione) e alla Mugnaia, eroina della festa, è stata affiancata la figura del Generale, che ha il compito di garantire un corretto svolgimento della manifestazione, insieme al suo Stato Maggiore, composto da valenti Ufficiali a cavallo e graziose Vivandiere.

Il generale a cavallo, durante l’evento di chiusura del Carnevale

I pifferi intonano la tipica canzone del Carnevale per le strade della città e annunciano l’arrivo della bella mugnaia
Ovviamente si potrebbe proseguire la narrazione per ore, ma se vi siete incuriositi vi consigliamo di organizzare una bella gita per l’anno prossimo! Non resterete delusi!
[Foto crisaledesign, S. Vai, E. Giacopelli]
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