Lasciamoci ispirare dall’arte dei kokedama!

A.A.A. cercasi la Primavera! È arrivato quel momento dell’anno in cui le giornate si allungano, il sole sostituisce la nebbia e gli uccellini lungo il Po cinguettano sui rami freschi di potatura… Ammettiamolo, quest’anno l’inverno non si è quasi visto, ma nonostante ciò noi abbiamo già voglia del cambio di stagione!

Prima di trasferirci sul terrazzo o in giardino per rilassarci all’aria aperta, dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza. Possiamo, però, provare ad allenare il pollice verde prendendoci cura o addirittura confezionando i kokedama.

Illustrazione di Irene Rinaldi su come fare i Kokedama

Lo spunto di creatività giunge, come spesso accade, dal Giappone, già famoso esportatore delle tecniche di coltivazione dei bonsai. Una leggenda popolare racconta che nel Medioevo un contadino giapponese di povertà assoluta, non potendo permettersi vasi in coccio, sviluppò questo sistema di vaso naturale ed economico. I kokedama, infatti, non sono altro che dei bonsai volant, chiamati così data  l’assenza  di un vaso contenitore e la peculiarità di poter venire appesi. Ad esempio a volte abbelliscono il ‘tokonoma‘, la piccola alcova rialzata dove si svolge la tradizionale cerimonia del tè. La crescita di queste piante, che a differenza dei bonsai presentano l’apparato radicale integro, avviene intorno ad un substrato terroso lasciato libero e completamente rivestito di muschio, plasmato in forma sferica.

Foto del negozio “String Garden” del designer Fedor van der Valk -Amsterdam.

Fonte: https://www.ideegreen.it/kokedama-66380.html#shvE4Aau8g1fD4GD.99

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